__EDIZIONI FEERIA COMUNITA' DI SAN LEOLINO__ __Massimo Morasso__
Quid agendum?, chiede Massimo Morasso nella chiusa della sua meditazione. Cosa occorre fare per adempiere al proprio compito, al proprio mandato?
Le dense, assai fini pagine di Morasso sono un invito a scrutare, dentro il quid agendum?, dentro l'ostanza morale, il cur agendum?, la domanda vertente su un «perché» che trapassa da parte a parte i limiti dell'etico e sfocia nel religioso.
L'incontro con quel demone che, weberianamente, tiene i fili della nostra vita non può andare esente da quanto Eb 5,8 dice di Cristo: «pur essendo Figlio, imparò tuttavia l'obbedienza dalle cose che patì». Ciò che Kierkegard, nel Vangelo delle sofferenze, così chiosa: «E così tutta la vita terrena di Cristo è stata la più pesante sofferenza, come mai può essere quella di nessun uomo, come mai nessuno può immaginare e nessuna lingua esprimere. Ma proprio per questo fu sofferenza al massimo grado perché si potesse imparare da essa l'obbedienza».
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Massimo Morasso è nato a Genova nel 1964. Germanista di formazione, è saggista, traduttore, critico letterario e poeta. Tra le sue pubblicazioni: le monografie su Cristina Campo (In bianca maglia d’ortiche, Marietti 2010) e William Congdon (Essere trasfigurato, Qiqajon 2010), l’ampio zibaldone metaletterario Il mondo senza Benjamin (Moretti & Vitali 2014), il ciclo poetico de Il portavoce, 1997-2012 (con L’Obliquo 1997 e 2000, Raffaelli 2010 e Jaca Book 2012), e la raccolta L’opera in rosso (Passigli 2016). I suoi ultimi libri editi sono Le Indie di Genova (Lamantica, 2020) e L’amore, il silenzio e la bellezza (Anima Mundi, 2020). Ha vinto dei premi importanti ed è stato tradotto in varie lingue.
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80 pagine. Il libro fa parte (I volume) della collana "Parva Licet":